Terminal di un aeroporto, notte estiva, attesa.
Tutti dormicchiano, pare, tranne la vicina di sedia ed
io. Rigiro fra le mani un libro di microracconti di Rilke e per rilassarmi inizio
a leggere quello che si intitola “La vicina”. Penso che potrebbe essere cosa
gradita e provo. Mi rivolgo verso la sconosciuta e le chiedo: “Scusa, posso
leggerti questo racconto?”. Mi guarda sorpresa. “A me? Leggermi?”. “Sì, certo -
rispondo - perchè no?”.”No, no. Lascia stare”.
Allora leggo fra me e me, a bassa voce, quel bel
racconto (la vicina, nella storia, finisce male... sigh!). La mia di vicina, se
ne va in giro per il terminal. Poi torna e dice tutta nervosa all’amica: “Questo
silenzio mi innervosisce, mi dilania”.
“Evidente – mi dico - hai perso la tua buona occasione
di sognare un po’”.
Allora penso: “Una Lettura Incompleta, in un terminal
di aeroporto, con tutta le gente buttata atterra, ci starebbe proprio!”
SP. 16.07.2016
SP. 16.07.2016
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